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Il 21 marzo, perché è un giorno così importante per Libera?

Il 21 marzo si celebra la giornata della MEMORIA e dell’IMPEGNO in ricordo di tutte le vittime delle mafie. Infatti, momento centrale della giornata è la lettura del lungo elenco dei nomi di tutte le oltre 1000 vittime dal 1878 a oggi. La lettura dei nomi e dei cognomi delle vittime è certamente un modo per ricordarle e farle continuare a vivere

Allo stesso tempo, fare memoria delle vittime diventa un modo per ricordare le ragioni del nostro impegno, i motivi per cui tante persone decidono di impegnarsi quotidianamente nel contrasto alle mafie. Ma quando è nata l’idea del 21 marzo?


L’idea è nata in una giornata d’estate del 1993, durante la commemorazione del primo anniversario della strage di Capaci a cui stava partecipando don Luigi Ciotti. Durante la commemorazione si è avvicinata a don Ciotti la signora Carmela, madre di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone, domandandogli perché il nome di suo figlio non venisse mai ricordato

Inoltre, da Saveria Antiochia, madre di Roberto, poliziotto ucciso il 6 agosto 1985 da Cosa Nostra insieme al Vice Questore Ninni Cassarà, è nata l’idea di raccogliere tutti i nomi delle vittime delle mafie, anche quelle sconosciute, che non vengono mai ricordate, in un elenco. Il 21 marzo è così anche un modo per stare accanto ai familiari delle vittime, per fare sentire loro la presenza della società civile.


Così, a partire dal 21 marzo 1996 ogni anno è stata scelta una città diversa a livello nazionale per leggere l’elenco dei nomi. La prima edizione si è tenuta a Roma, in piazza del Campidoglio. Anche nei vari contesti territoriali, nei coordinamenti regionali, provinciali e nei presidi, vengono organizzate letture dell’elenco dei nomi, insieme ad una serie di iniziative volte a tenere alta l’attenzione sul senso e sull’importanza della Giornata. 

Attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017 la Giornata è stata riconosciuta ufficialmente dallo Stato. Attraverso la legge è stato messo nero su bianco che in occasione della Giornata gli istituti scolastici di ogni ordine e grado promuovano, nell’ambito della propria autonomia e delle rispettive competenze, iniziative volte alla sensibilizzazione sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta alla mafia e delle vittime della criminalità organizzata. Con questa legge è stato riconosciuto il ruolo fondamentale della scuola e dell’educazione nel contrasto alla criminalità organizzata e nella diffusione di una cultura della legalità


Il 21 marzo non è una retorica celebrazione: la memoria non si riduce ad una commemorazione di una giornata, non è il luogo dorato di ipocrisie e non autorizza a dimenticare. 

I nomi non sono solo inseriti in un elenco da leggere meccanicamente, ma devono essere incisi nelle nostre coscienze in modo che possano seminare impegno contro i comportamenti dannosi ai quali molti si sono abituati (mafie, corruzioni, ingiustizie sociali, smantellamento dei diritti, distruzione ambientale, tradimento della costituzione). 


Ogni nome porta con sé storie, domande di giustizia, speranze, incontri ed emozioni. Se vuoi conoscere le storie delle vittime innocenti delle mafie collegati al sito Vivi Libera. Nomi da non dimenticare: troverai molte informazioni su tante persone normali che hanno perso la vita a causa delle mafie, ma che continuano a vivere dentro ciascuno di noi, nel nostro impegno quotidiano.

È possibile

È possibile. Lo slogan di questa Giornata vuole portarci a riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale. La parola “possibile” deriva da “potere” e indica ciò che si può realizzare, ciò che può accadere. Oggi ci troviamo su un sentiero oscuro, dove talvolta non ci sono neanche le stelle a farci da guida. Sappiamo che “è possibile” superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l’accoglienza e la libertà.

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Terra mia – Coltura | Cultura

Terra mia. Coltura | Cultura. È uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire.
Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini globale a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità.
Coltura I Cultura. La coltura nella terra, la cultura nelle coscienze. Due parole che si differenziano solo per una vocale, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento delle coscienze.

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A ricordare e riveder le stelle

Asti ricorda le vittime innocenti delle mafie nel segno della speranza e dell’impegno

Come ogni anno, da ventisei edizioni, nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, Libera mobilita la società civile per un 21 marzo che è giorno di riflessione, di approfondimento ma anche di impegno e di denuncia. Sono state numerose , tra il 19 e il 21 marzo, le letture e le iniziative organizzate dal Coordinamento di Libera in tutta la provincia di Asti. L’evento principale si è tenuto nel cortile della Biblioteca Giorgio Faletti e altre iniziative si sono svolte nelle biblioteche e nelle scuole di Asti, Nizza Monferrato, San Damiano , Moncalvo.

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Un nome, un fiore

Sabato 21 marzo ricorre la XXV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico.

Per la prima volta dopo 25 anni non saremo insieme a colorare le piazze d’ Italia ma in questi giorni difficili dove è fondamentale restare a casa non vogliamo far mancare il nostro abbraccio ai familiari delle vittime innocenti delle mafie. E la memoria non si ferma come non si ferma il ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. Il 21 marzo non è mai stata una data fine a se stessa ma sempre la tappa di un impegno che dura 365 giorni all’anno nelle scuole, nelle università, nelle associazioni, nelle parrocchie e dovunque i cittadini vivono quella responsabilità per il bene comune che è il primo antidoto al male delle mafie e della corruzione. Le vittime innocenti delle mafie non vogliono essere solo ricordati. Vogliono che continuiamo il loro impegno, che realizziamo le loro speranze. Ricordare, riportare al cuore le vite di persone strappate alle loro famiglie, realizzando, nei fatti, un diritto al nome e al ricordo che non ha contenuto “civilistico” ma etico, umano, solidale: valori portanti di una comunità capace di costruire un processo di Memoria.

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