A cura di Antonio Borgia

Lo scorso 22 gennaio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il Procuratore Generale della Repubblica di Torino – Francesco Saluzzo – ha rilanciato l’allarme sulla presenza delle mafie nella nostra regione, poi confermato con un’intervista su “La Stampa”.

Cosa evidenzia l’alto magistrato? L’indifferenza di gran parte dei giornali, della politica e dei sindacati del territorio per un fenomeno pericoloso, soprattutto in vista dei miliardi di euro che il Pnrr farà giungere anche in Piemonte.

Ci si attendeva un segnale di pericolo, ripreso ed ampliato da chi ha il dovere di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma l’abbassamento del livello di interesse è divenuto palese.

La lunga esperienza circa il modo di agire delle mafie, in occasione dello stanziamento di imponenti fondi pubblici per calamità naturali, grandi opere o eventi straordinari (come le recenti Olimpiadi invernali 2006 o Expo 2015), non ha insegnato ancora nulla.

Si sottovaluta ciò che potrebbe accadere, per poi far finta di sorprendersi di fronte alle risultanze delle inchieste di magistratura e forze di polizia (vedi processo Barbarossa). L’associazione Libera, anche tramite il Coordinamento astigiano, è impegnata ad informare e responsabilizzare, ma la coscienza collettiva – richiamata dal Dr. Saluzzo – come può formarsi se in tanti tacciono?

Ora vi sarà la possibilità, grazie alle prossime elezioni amministrative cittadine, di colmare la lacuna. Attendiamo, speranzosi, che si discuta sull’argomento.

Coordinamento provinciale Libera Asti

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