A cura di Antonio Borgia

Il 21 marzo è, dal 1996, dedicato a ricordare le oltre 1.000 vittime innocenti delle mafie, grazie soprattutto a Libera e Don Ciotti. Siamo alla XXVII edizione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno, riconosciuta tale con legge del 2017. Tutto prese avvio nel primo anniversario della strage di Capaci, quando la madre del capo scorta del giudice Falcone chiese a Don Ciotti di citare anche il nome del figlio nelle commemorazioni, affinché la memoria dei morti di mafia fosse collettiva.

Così è stato. Prima a Roma, nel 1996, poi in altre città, fino a Napoli quest’anno, in contemporanea con tanti luoghi italiani, europei, africani o dell’America Latina, viene letto il lungo elenco di vittime, per evitare l’oblio e rinnovare l’impegno contro le mafie.

Paolo Borsellino indicò la strada: Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.

Leonardo Guarnotta, ex membro del pool di Palermo, ha aggiunto: La memoria è utile per comprendere il passato, capire il presente e preparare il futuro.

Dobbiamo, pertanto, sentirci tutti coinvolti. Quest’anno, fra l’altro, lo slogan prescelto “Terra mia. Coltura. Cultura” indica la necessità di proteggere la nostra comunità, nutrire la terra e le coscienze.

Il Coordinamento provinciale di Libera Asti ha organizzato anche l’evento nel Parco della Resistenza cittadino, per rammentare che il vivo ricordo dei sacrificati sull’altare della violenza mafiosa serve a infondere la speranza per un mondo migliore.

Coordinamento provinciale Libera Asti

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