A cura di Antonio Borgia

L’allarme è stato lanciato ai più alti livelli. Le mafie stanno sfruttando il Covid-19 per tentare di penetrare il tessuto produttivo più esposto ed accaparrarsi i fondi del Pnrr.

Si teme che le organizzazioni criminali, oltre a cercare di consolidare il proprio ruolo di stabilizzatore sociale nelle aree economicamente più fragili, stiano cercando di sostenere le famiglie in difficoltà nonché le imprese in maggiore sofferenza (impossibilitate ad accedere al credito bancario), sia per estendere il consenso sociale sia per tentare di infiltrarsi ancora di più nell’economia legale.

Addirittura, si sono paventate le ipotesi della creazione di un sistema bancario parallelo a quello legale oppure l’inserimento nel mercato dei crediti deteriorati, per acquistare i crediti delle imprese che gravano sulle banche e subentrare nelle società.

Alberghi, ristoranti, attività commerciali in crisi nonché la sanità sono già stati oggetto di interesse da parte delle mafie, soprattutto per la possibilità di riciclare denaro.

La stessa associazione Libera ha evidenziato, nello specifico e recente rapporto “La tempesta perfetta”, come l’analisi dei dati acquisiti riveli “una fotografia inquietante del grado dell’infezione mafiosa ai tempi del Covid”.

Quello che, pertanto, ci si attende dalla società civile è un’attenzione particolare a tale fenomeno, anche ad Asti, per molti versi ancora poco incline a ritenersi obiettivo di mire criminali malgrado i processi celebrati per mafia.

Coordinamento Provinciale Libera Asti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *