A cura di Antonio Borgia

Il contrasto alle mafie non può essere solo un problema di Magistratura e Forze di Polizia. La sicurezza del territorio deve essere garantita con il coinvolgimento e la responsabilizzazione di istituzioni pubbliche e società civile. La provincia di Asti, con i recenti processi per’ndrangheta, si è scoperta permeabile a tale pericolosa infiltrazione; ciò nonostante, è percepibile una sottovalutazione collettiva del fenomeno che necessita di un più concreto approccio, come l’istituzione di un Osservatorio sulla criminalità mafiosa. Il modello più confacente potrebbe essere quello scientifico-istituzionale.

Con il sostegno dell’Ente Provincia, potrebbe avvalersi della collaborazione della Prefettura e delle Forze di Polizia ed includere i sindaci interessati, la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e volontariato nonché i sindacati. Un Comitato Scientifico, composto da esperti del settore, potrebbe altresì svolgere attività consultive e propositive, al fine di supportare e coadiuvare l’azione dei vari attori dell’Osservatorio.

In altri territori nazionali, ove è già attivo, ha consentito di formare una rete di presidio e difesa nonché contribuito a promuovere un’indispensabile cultura della legalità. L’Associazione Libera contro le mafie, con il suo locale Coordinamento provinciale, aderirebbe con entusiasmo a una iniziativa del genere, utile all’intera comunità astigiana, fornendo il suo specifico apporto. La sfida è stimolante: si cercano compagni di viaggio.

Coordinamento Provinciale Libera Asti

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