A cura di Antonio Borgia

Ecco la breve analisi dei 366 questionari redatti dagli studenti astigiani delle quinte superiori, in merito alla ricerca della neo dottoressa Francesca Lorenzato. Fra gli intervistati (Liceo 56,8%, Istituto Tecnico 21,3% e Istituto Professionale 21,9%), il 95% è nato nel Nord Italia.

Al di là della non chiara comprensione della differenza fra mafia e criminalità organizzata, solo il 22,1% ritiene che il fenomeno mafioso sia più rilevante in Italia rispetto ad altri tipi di criminalità. Una significativa maggioranza (68,3%) pensa che la sua diffusione sia dovuta anche allo scarso senso di legalità degli italiani.

La presenza mafiosa nel nord Italia e in Piemonte è considerata certa, in provincia di Asti solo possibile dal 57,1%. La politica è il settore, in Piemonte, ritenuto più inquinato dalle mafie (68, 9%); il 51,1% pensa che, nella sua zona, il fenomeno sia marginale mentre il 27, 9% lo ritiene preoccupante ma non socialmente pericoloso e il 6, 3% socialmente pericoloso. Il 26% dei ragazzi non conosce organizzazioni mafiose italiane ed altrettanto ha sbagliato l’indicazione della regione d’origine della’ndrangheta.

Modesta è risultata la conoscenza dei processi di mafia in Piemonte (33, 6%), ma molti dei ragazzi informati hanno sentito parlare di «Barbarossa» attraverso i mezzi di informazione, la Scuola e i convegni di Libera nei loro Istituti. Tutto ciò rafforza la convinzione che occorra aumentare la campagna di sensibilizzazione giovanile, per il bene della nostra collettività.

Coordinamento provinciale Libera Asti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *