🟡 Giornata mondiale per l’eliminazione della povertà 🟡

🟡 𝗜𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 🟡
𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒂 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒊𝒂𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒍’𝒆𝒍𝒊𝒎𝒊𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒗𝒆𝒓𝒕𝒂̀

Oggi 𝟏𝟕 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 si celebra la 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐞𝐫𝐚𝐝𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐭𝐚̀. Dal 1992 questa giornata è dedicata in tutto il mondo ad esprimere il rifiuto della miseria e per 𝐞𝐬𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ ad unirsi per far rispettare i diritti umani scritti e affermati sulla carta in molti documenti internazionali.
In occasione di questa giornata tra il 15 ed il 17 ottobre sono scese in 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐩𝐢𝐚𝐳𝐳𝐞 𝐝’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 centinaia di realtà sociali della Rete dei Numeri Pari per manifestare per i diritti e la giustizia sociale che nel nostro paese troppo spesso ancora oggi restano solo proclami.

Come afferma Giuseppe De Marzo, 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐏𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚, «𝘐𝘯 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢 𝘴𝘰𝘯𝘰 5,6 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘯 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘵𝘢̀ 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢, 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 1,3 𝘮𝘪𝘯𝘰𝘳𝘪. 𝘘𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘪𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘵𝘢̀ 𝘳𝘦𝘭𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘥𝘪 8 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘰𝘯𝘪. 𝘜𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘴𝘶 3 𝘦̀ 𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦. 𝘊𝘳𝘦𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘳𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘤𝘰𝘭𝘢𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢, 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘦 𝘭’𝘢𝘯𝘢𝘭𝘧𝘢𝘣𝘦𝘵𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘯𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘪𝘭 30 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢𝘯𝘪. 𝘋𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘭𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘳𝘦𝘴𝘱𝘰𝘯𝘴𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪 𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘶𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘯𝘢 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘢𝘱𝘦𝘷𝘰𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘤𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪».

Proprio per questo il Coordinamento Provinciale di Libera Asti, insieme a 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐚𝐬𝐭𝐢𝐠𝐢𝐚𝐧𝐨, ha costruito un intenso e partecipato momento in piazza il 15 ottobre per rilanciare da Piazza San Secondo 𝐥’𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐝 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐚𝐠𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 e per chiedere alle Istituzioni locali di riaprire un dialogo vero con le associazioni di volontariato per 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐭𝐚̀.
Perché «𝘕𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯@ 𝘤𝘦 𝘭𝘢 𝘧𝘢 𝘥𝘢 𝘴𝘰𝘭@. 𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘤𝘰𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘥𝘢𝘳𝘪𝘦𝘵𝘢̀ 𝘵𝘳𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘴𝘦 𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘦𝘱𝘭𝘪𝘤𝘪 𝘤𝘳𝘪𝘴𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘢𝘯𝘥𝘰. 𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦».

Guarda la gallery della mobilitazione di 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝟏𝟓 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝐚𝐝 𝐀𝐬𝐭𝐢 ⤵️

CASA

Non solo un indirizzo da annotare sul documento d’identità, ma un tetto sotto il quale convivono 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗲 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶: diritto alla salute, allo studio, alla distribuzione delle risorse, alla fruizione dei servizi di welfare. Insomma, il diritto a quella 𝗱𝗶𝗴𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. Ad Asti la disponibilità di alloggi popolari è sempre un passo indietro rispetto alla richiesta.

𝟮𝟯 𝗺𝗹𝗻 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶 in arrivo con il programma nazionale “𝘗𝘪𝘯𝘘𝘶𝘢”.
𝟮 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 “𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗵𝗼𝘂𝘀𝗶𝗻𝗴”, nel quartiere Praia e nella zona dell’Enofila.

«𝘊’𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢̀ 𝘢𝘪 𝘮𝘢𝘳𝘨𝘪𝘯𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘷𝘶𝘰𝘵𝘪 𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢. 𝘐𝘭 𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘰𝘥𝘥𝘪𝘴𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪 615 𝘢𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘴𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘵𝘢𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘥𝘶𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘰 𝘣𝘢𝘯𝘥𝘰. 𝘐 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘢 𝘥𝘪𝘮𝘰𝘳𝘢,𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘴𝘴𝘢𝘪 𝘷𝘢𝘳𝘪𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦. 𝘌 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘭𝘢𝘯𝘵𝘳𝘰𝘱𝘪𝘢 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘱𝘳𝘪𝘷𝘢𝘵𝘢». L’edilizia residenziale pubblica oggi offre 1.526 alloggi popolari ad Asti, 2.041 in provincia. Chi è in graduatoria può sperare prima o poi di avere un casa, o è tutto congelato? «𝘊𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 65 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘴𝘧𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘴𝘶𝘳𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘪 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪». Otto alloggi sono occupati abusivamente.

Leggi l’articolo completo di Carlo Sottile e su La Stampa Asti ⤵️
https://www.lastampa.it/…/emergenza-abitativa-sottile-la-ca…

LAVORO

Non si aprirà una 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗲 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗼 se non si 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 e dalla creazione di nuova occupazione ed opportunità, degli investimenti sia pubblici che privati, partendo dalle caratteristiche e dalle specificità del territorio.
In questi ultimi anni, il mercato del lavoro è stato molto frammentato con un 𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 dei livelli di 𝗱𝗶𝘀𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 soprattutto quello giovanile e femminile.
Crescono il lavoro povero e precario, i 𝗡𝗘𝗘𝗧 ovvero 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗶 nello studio, né nel lavoro né nella formazione.
Tutto ciò rientra in un quadro generale di 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 del mondo del lavoro che hanno 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 ai lavoratori, depotenziando ogni forma di solidarietà, aumentando le diseguaglianze sociali, culturali, reddituali.
È necessario 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, soprattutto per i giovani, le donne e tenere d’occhio alcuni strumenti che hanno preso piede durante la fase pandemica.

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https://www.lenius.it/giovani-neet/

LOTTA ALLE MAFIE

È sui 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶 che 𝗺𝗮𝗳𝗶𝗲 𝗲 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀, specialmente in alcune aree del Paese e in alcuni quartieri delle nostre città, 𝗮𝗴𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 per rafforzare il proprio potere. Laddove 𝗹𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝗲𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗮𝗶 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝗿𝗶 delle persone, i clan allungano la mano, offrendo la loro “assistenza”. Si tratta però di una dinamica perversa che invece di aiutare e liberare i soggetti svantaggiati, “dona” per poi generare consenso e assoggettamento. Questo 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗳𝗶𝗲 che privatizzano i beni pubblici, depredano i territori e le loro economie, rendendo gli 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶, e per questo assoggettati ai loro ricatti.

«𝘖𝘷𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘤𝘪 𝘴𝘪𝘢 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘴𝘢𝘨𝘪𝘰 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢̀ 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘴𝘦𝘳𝘪𝘳𝘴𝘪 𝘮𝘢𝘧𝘪𝘢, 𝘤𝘢𝘮𝘰𝘳𝘳𝘢 𝘦 ‘𝘯𝘥𝘳𝘢𝘯𝘨𝘩𝘦𝘵𝘢, 𝘮𝘪𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘯𝘴𝘰 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘰𝘧𝘧𝘳𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘻𝘪, 𝘤𝘪𝘰̀ 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘪 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵𝘢̀ 𝘩𝘢 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰, 𝘥𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘤𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘰𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦𝘳𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪». Lo ha detto, a Radio 24, il 𝗽𝗿𝗼𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗺𝗮𝗳𝗶𝗮 Federico Cafiero De Raho sottolineando che «𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘦𝘮𝘦𝘳𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘦̀ 𝘢𝘭𝘵𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘰 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘷𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘶 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘤𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘮𝘰𝘳𝘳𝘢 𝘦 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘧𝘪𝘦 𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘰𝘧𝘧𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘧𝘢𝘴𝘤𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦».

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https://www.libera.it/…/distanti_ma_uniti_disuguaglianze_so…

ACCOGLIENZA

Diventati di fatto il sistema ordinario di accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale nel nostro Paese, i 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗦𝘁𝗿𝗮𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗮 (CAS) 𝗮𝘀𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝟰𝟵𝟯 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 (402 maschi e 91 femmine) di cui 𝟱𝟭 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗶 non accompagnati. Le due nazionalità più rappresentate sono quella nigeriana e pakistana (23% ciascuna).
L’età media degli adulti è di 26 anni, mentre quella dei minori è di 4 anni. I progetti del 𝗦𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 (SAI, ex SPRAR) dispongono di circa 𝟮𝟬𝟬 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 e fanno capo al Comune di Asti, al C.I.S.A. Asti sud, al Comune di Chiusano e alla Comunità Collinare Alto Astigiano.
Sono inoltre attivi 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗮 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 gestiti da Piam Onlus Asti.
Non si conosce, per ovvie ragioni, il numero di 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗶𝗿𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶, facili prede della criminalità e dello sfruttamento lavorativo.

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https://www.migrantes.it/…/sit…/50/2020/10/RICM_2020_DEF.pdf

REDDITO

Li chiamano “𝙬𝙤𝙧𝙠𝙞𝙣𝙜 𝙥𝙤𝙤𝙧”, sono le persone che, 𝗽𝘂𝗿 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼, non guadagnano abbastanza da superare la 𝘀𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝘁𝗮̀.
Eurostat misura il fenomeno chiamandolo “in-work poverty”. Appartengono a questo gruppo quei lavoratori che hanno un 𝗿𝗲𝗱𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝟲𝟬% 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 del reddito disponibile. Secondo questo indicatore in 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮, nel 2019, i lavoratori che, in questa situazione erano l’𝟭𝟭,𝟴% 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗲.
Ai numerosi 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁-𝘁𝗶𝗺𝗲 aggiungiamo la diffusione dei 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮, l’utilizzo – anche se oggi più limitato – dei voucher, e le molte tipologie di contratto introdotte dal pacchetto Treu, dalla legge Biagi e, in ultimo, dal Job act. Nel 2019 un terzo degli avvii al lavoro era a part-time o a 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼.
La 𝘀𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗮, secondo l’ISTAT nel 2017 era di € 771 al Nord, € 740 al centro e €584 al sud. Da questa analisi risulta che, nel 2017, era 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝟯𝟬% 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶.
Nel 2018, nel caso più svantaggiato (tempo determinato, part time con discontinuità) che riguarda circa 1 milione e 700mila lavoratori, il salario effettivo è più basso dei 6mila euro annui (5.641 euro). Complessivamente, oltre 5 milioni di lavoratori arrivano solo a 10mila euro annui.
A questi dati occorre aggiungere che la maggior parte del 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗼 riguarda 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗲𝗱 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶. La parità salariale donna/uomo nel nostro Paese è un miraggio. Le donne guadagnano, secondo Eurostat, il 5% in meno netto secondo rispetto ad un uomo, secondo l’Osservatorio Jobpricing questo 𝗱𝗶𝘃𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮 dell’11,5% considerando il salario lordo.
Sono distanze destinate ad aumentare a causa della Pandemia in atto che ha fatto perdere salario e occupazione soprattutto al femminile.

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https://fivedabliu.it/…/il-lavoro-dopo-la-pandemia-e-arriv…/

WELFARE

𝗣𝗼𝘃𝗲𝗿𝘁𝗮̀, un 𝗳𝗲𝗻𝗼𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗲 𝗺𝘂𝗹𝘁𝗶𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, di difficile misurazione perché chiama in causa non solo i mezzi materiali di sussistenza, ma anche competenze relazionali, sociali e culturali che possono prevenire o meno il rischio di impoverimento…
Se si circoscrive la povertà in relazione alle 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮, ovvero il reddito e l’accesso ai consumi, è però possibile misurarla attraverso 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 che ne definiscono le caratteristiche.
Negli ultimi tre anni, le 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗼 sono il 3,8% contro il 5,8% del Piemonte, ma la 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Asti è ai primi posti in Piemonte per la diffusione delle 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝗿𝗲𝗱𝗱𝗶𝘁𝗼. Non parliamo solo del 𝗥𝗲𝗱𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 (richiesto dal 2,7% della popolazione a fine 2019), ma anche degli 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶 per gli over 67 che vivono in un nucleo familiare a basso reddito e dell’indennità di accompagnamento per cui a ottobre 2019 𝗔𝘀𝘁𝗶 𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗮𝗹𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 in Piemonte.

POLITICHE SOCIALI

La 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗣𝗶𝗲𝗺𝗼𝗻𝘁𝗲 ha recepito la L.112/2016 (cosiddetta “𝘿𝙤𝙥𝙤 𝙙𝙞 𝙣𝙤𝙞”) rivolta alle persone con 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲 prive del sostegno familiare attraverso specifiche linee di indirizzo e finanzia i progetti relativi. Quanti comuni dell’astigiano hanno attivato questi progetti?
Il Covid ha scoperchiato l’inadeguatezza delle 𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶 di grandi dimensioni per 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗲 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶: poco personale, sottopagato, precario, non formato ed inevitabilmente demotivato. Quale attenzione diamo tutti alle persone che “non servono più”? Quante RSA e quanti posti letto, quali servizi in Piemonte? Le ricerche sui siti istituzionali sono alquanto farraginosi.
Esiste una 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝘁𝗮̀ che non viene facilmente riconosciuta, quella 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲𝗱 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮, quella che crea disuguaglianze fra persone, abbandoni scolastici e nessuna o troppo poca conoscenza dei propri diritti e doveri. Quali progetti formativi per la conoscenza dei diritti costituzionali non solo nella scuola?

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https://www.regione.piemonte.it/…/ripartire-dal-contrasto-a…

SOSTENIBILITÀ

L’𝗮𝗴𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮 ha subito fino ad ora nel 2021 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 a causa degli 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲𝗺𝗶, quali mesi di siccità seguiti da piogge torrenziali, che hanno decimato le produzioni nazionali con tagli che vanno dal 5 -10% per le previsioni di vendemmia al 10% per il grano, mentre è praticamente dimezzata la frutta nazionale con cali del 30% per le ciliegie, del 40% per le pesche e nettarine fino al 50% per le albicocche, rispetto ad un’annata normale (fonte Coldiretti).
È a rischio il futuro dei contadini e della nostra sovranità alimentare.
Il 𝟳𝟰% 𝗱𝗲𝗶 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗶 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗶 ha un 𝘀𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗿𝗮𝗱𝗮𝘁𝗼. Il 30% dell’𝗔𝗳𝗿𝗶𝗰𝗮 rischia la 𝗱𝗲𝘀𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 e 50 milioni di persone dovranno migrare nel prossimo decennio.
Più di 𝟭 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 è oggi 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 per le condizioni climatiche. Il 10% di esse a causa di un deficit idrico: 𝒍’𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂 𝒆̀ 𝒗𝒊𝒕𝒂, 𝒅𝒊𝒇𝒆𝒏𝒅𝒊𝒂𝒎𝒐𝒍𝒂!
Non c’è più tempo, 𝗲̀ 𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗿𝗲!

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http://www.salviamoilpaesaggio.it/…/desertificazione-sicil…/